Nel processo di selezione per entrare nelle forze armate un passaggio da non sottovalutare è il colloquio con lo psicologo militare, che analizza le capacità psicologiche e attitudinali dei candidati.
Infatti, se le prove fisiche del concorso servono a garantire che i futuri militari siano fisicamente idonei, le prove psicoattitudinali con lo psicologo militare mirano ad accertare che i candidati siano mentalmente preparati a gestire le sfide che dovranno affrontare in una vita in servizio.
In questo articolo, esploreremo in dettaglio cosa prevede questa prova, come prepararsi adeguatamente e come avviene la valutazione finale, con particolare attenzione al “colloquio con lo psicologo militare”.
Indice
1. TEST PSICOATTITUDINALE FORZE ARMATE: COM’È STRUTTURATO?
Se il tuo obiettivo è entrare nelle forze armate sappi che la prova psicoattitudinale è una fase essenziale del concorso, perché ha il compito di verificare le tue caratteristiche psicologiche, emotive e comportamentali.
A differenza delle prove fisiche o teoriche, questo test si focalizza sulla tua capacità di affrontare situazioni di stress, di collaborare con una squadra, di risolvere problemi in situazioni di emergenza e di dimostrare un’elevata stabilità emotiva. Aspetti davvero importanti nella vita di un militare, sia che tu voglia entrare in Polizia di Stato, nei Carabinieri, nell’Esercito o in altri corpi di difesa.
Ogni ruolo all’interno delle forze armate richiede delle qualità psicologiche specifiche e la prova psicoattitudinale permette alla commissione di individuare i candidati che possiedono il profilo mentale adatto per svolgere il servizio militare in modo efficace.
La valutazione psicoattitudinale si articola generalmente in due parti principali:
- 1. TEST PSICOMETRICI
- 2. COLLOQUIO CON LO PSICOLOGO MILITARE
I TEST PSICOMETRICI
I test psicometrici sono questionari strutturati per valutare le capacità cognitive, le attitudini e il profilo di personalità del candidato.
Ricordi la scena di “Men In Black” in cui Will Smith viene selezionato per entrare nell’organizzazione super segreta che gestisce l’afflusso di Extra Terrestri nel Pianeta Terra? Ecco, il film lo racconta in meno ironico e divertente, ma di fatto il principio è proprio quello di valutare il modo di pensare e agire di uomini e donne che si troveranno ad affrontare situazioni stressanti, in cui è fondamentale avere rapidità di pensiero e nervi saldi (nonché capacità di pensare fuori dagli schemi).
Tra i test più comuni ci sono:
- 1. TEST DI INTELLIGENZA LOGICO-MATEMATICA: misurano le capacità decisionali, di ragionamento logico e di problem solving. Questi test servono a valutare l’abilità del candidato di analizzare situazioni complesse e prendere decisioni razionali sotto pressione.
- 2. TEST DI ATTENZIONE E CONCENTRAZIONE: misurano la capacità di mantenere alta la concentrazione e di non distrarsi in contesti di lavoro ripetitivi o monotoni, che sono situazioni comuni durante il servizio militare.
- 3. TEST DI PERSONALITÀ: Questi test sono studiati per valutare le principali caratteristiche della personalità del candidato, come l’autocontrollo, l’empatia, la predisposizione al lavoro di squadra, la leadership, e la gestione dello stress.
IL COLLOQUIO CON LO PSICOLOGO MILITARE
Il colloquio con lo psicologo militare non è un esame accademico, ma una conversazione approfondita che mira a esplorare diversi aspetti della vita e della personalità del candidato. Alcuni dei punti che vengono generalmente toccati durante il colloquio con lo psicologo militare sono:
- MOTIVAZIONE: lo psicologo cercherà di capire le vere ragioni che ti spingono a voler entrare nelle forze armate. È importante dimostrare una motivazione genuina e non legata a interessi personali superficiali, come la ricerca di stabilità economica o il prestigio sociale.
- STABILITÀ EMOTIVA: la capacità di mantenere il controllo delle proprie emozioni in situazioni di stress è essenziale per un militare. Per questo lo psicologo cercherà segnali che possano indicare se sei in grado di gestire lo stress, affrontare situazioni pericolose e prendere decisioni rapide ed efficaci anche sotto pressione.
- CAPACITÀ RELAZIONALI E COMUNICATIVE: Il servizio nelle forze armate richiede una forte predisposizione al lavoro di squadra e un’eccellente capacità di comunicazione. Lo psicologo valuterà se sei in grado di collaborare con i colleghi e mantenere rapporti professionali efficaci.
- AUTODISCIPLINA E LEADERSHIP: l’autodisciplina è fondamentale per rispettare le regole e i comandi all’interno delle forze armate. A questo scopo lo psicologo valuterà se hai il potenziale per assumere ruoli di leadership in futuro.
2. COS’È LA PROVA MINNESOTA?
Forse hai sentito parlare del Minnesota Multiphasic Personality Inventory (MMPI), uno dei test di personalità più utilizzati nei concorsi per entrare nei Carabinieri, Polizia, Esercito, Aeronautica, Marina Militare e Guardia di Finanza. Si tratta di un questionario che analizza diversi aspetti della personalità per individuare possibili disturbi comportamentali o psicologici.
Se te lo stai chiedendo te lo diciamo subito: non esistono risposte giuste o “trucchetti” per superare la prova Minnesota. Dovrai solo essere accurato nelle risposte e onesto. Tanto se bari lo psicologo se ne accorge! Inoltre cercare di falsare il risultato potrebbe essere controproducente, perché rischierebbe di farti apparire inadatto al ruolo. Non dimenticare, infatti, che i test vengono valutati da professionisti esperti.
Il Test Minnesota si compone di 567 affermazioni (item) a cui dovrai rispondere “vero” o “falso” generalmente in 90 minuti. Sarai chiamato a dare risposte su questioni generiche e su altre più specifiche, anche relative alla tua famiglia e a te stesso.
Quando ti troverai davanti a quel foglio ti consigliamo di:
- Leggere attentamente ogni domanda per comprenderla in modo corretto.
- Rispondere in modo chiaro e onesto, qualsiasi tentativo di manipolazione o falsificazione potrebbe essere deleterio.
Il test Minnesota non sostituisce il colloquio con lo psicologo militare, ma viene ancora utilizzato (seppure con notevoli modifiche dagli anni ’30 del secolo scorso quando fu ideato) come strumento per implementare le informazioni raccolte.
3. COME CI SI PREPRARA AL COLLOQUIO CON LO PSICOLOGO MILITARE?
Come probabilmente già sai, i concorsi per entrare nelle forze armate si strutturano in varie fasi
(in questo articolo abbiamo parlato di come prepararsi al concorso per entrare nei Carabinieri). Il superamento di ogni fase determina il passaggio alla prova successiva.
Quindi, superata la prima prova di cultura generale, si viene sottoposti alla prova fisica e ai test psicoattitudinali. Durante la visita medica si svolge anche un colloquio con lo psichiatra, il quale valuta che non vi siano psicopatologie in grado di compromettere la possibilità di prestare servizio. Le prove psicoattitudinali successive sono di diversa natura: permettendo allo psicologo militare di valutare le capacità cognitive e la personalità dell’aspirante al ruolo.
- I TEST ATTITUDINALI prendono in esame le capacità logiche, matematiche, di riflesso e di memoria dei candidati.
- I TEST PSICOLOGICI esaminano la personalità del candidato; quanto emerge viene poi successivamente confermato attraverso uno o più colloqui con personale specifico quale psicologo, psichiatra, selettore.
Prepararsi al colloquio con lo psicologo militare non è facile come prepararsi a un test scritto, poiché il colloquio è imprevedibile e fortemente soggettivo.. Tuttavia, ci sono alcune strategie che possono aiutare a presentarsi al meglio:
- 1. CONOSCERE SE STESSI: Il primo passo è fare una riflessione profonda su te stesso, sulle tue motivazioni e sui tuoi obiettivi. Perché vuoi entrare nelle forze armate? Quali sono i tuoi punti di forza e le tue debolezze?
- 2. GESTIRE LO STRESS: La capacità di gestire lo stress è un fattore chiave. È utile allenarsi a rimanere calmi in situazioni di pressione, magari praticando tecniche di rilassamento come la respirazione profonda o la meditazione.
- 23. SIMULARE IL COLLOQUIO: Fare delle simulazioni di colloquio con lo psicologo militare con amici o familiari può essere un buon metodo per prepararsi. Chiedi loro di farti domande simili a quelle che potrebbero essere fatte dallo psicologo e di darti un feedback sulle tue risposte.
COME SI VIENE VALUTATI DALLO PSICOLOGO MILITARE?
Il giudizio finale della prova psicoattitudinale si basa su una valutazione complessiva del candidato, che tiene conto sia dei risultati ottenuti nei test psicometrici, sia del colloquio con lo psicologo militare. Ogni candidato riceverà un giudizio che può essere:
- Idoneo: Il candidato ha dimostrato di possedere tutte le qualità richieste, sia a livello psicologico che attitudinale, per intraprendere una carriera nelle forze armate.
- Non idoneo: Il candidato non ha dimostrato di possedere le caratteristiche necessarie per affrontare il servizio militare.
In alcuni casi, il candidato potrebbe essere considerato “idoneo con riserva”, il che significa che potrebbe essere necessario un ulteriore approfondimento prima di prendere una decisione definitiva.
4. I CONSIGLI DELLA NOSTRA TUTOR!
Abbiamo chiesto alla Tutor di TeachCorner, la dottoressa Viviana Rocca, di darti qualche consiglio per prepararti al colloquio con lo psicologo militare.
“La preparazione più adeguata consiste, per mia esperienza, nel conoscere il numero più alto possibile di test che potrebbero venire somministrati. Ad esempio con frasi tratte dai test sulle quali riflettere insieme a un professionista psicologo. Naturalmente lo psicologo non può suggerire le risposte: queste devono essere personali, oneste e veritiere. Tuttavia l’esercizio di preparazione e di riflessione aiuta anche a esplorare se stessi e le proprie motivazioni, evitando così di dare risposte “a caso” e senza saperle motivare durante il processo di selezione e il successivo colloquio con il personale preposto delle forze armate. Inoltre, ai fini del colloquio, è importante preparare una propria presentazione che indichi in modo chiaro e deciso le proprie motivazioni.”
Prepararsi adeguatamente alla prova psicoattitudinale significa non solo conoscersi meglio, ma anche sviluppare le competenze necessarie per superare con successo questa fase del concorso.